domingo, 18 de outubro de 2009

Protocollo del Registro dei Testi e Partiture: EDNA/ DF 2009 N. 29

Ecco i testi delle prime canzoni composte per il mio corso di Lingua italiana attraverso la musica.

Letra: LE VOCALI / Autor: Ângelo Antoniani

Nella lingua italiana
le vocali sono cinque.
Sempre concludono le parole:
"A"- "E"- "I"- "O"- "U".

"A"- "E"- "I"- "O"- "U"
inizian con la "A" di casa.
Devi apprenderle a memoria
e non scordartele mai più.

C'è la "E" di Età,
c'è la "I" di Virtù,
c'è la "O" di Comò
con la "U" di Lassù.

Quando terminano con l'accento,
devi esserne contento,
la parola al singolare,
sarà come al plurale.

Letra: Ci ghi ghe / Autor: Ângelo Antoniani

Ci ghi ghe
che cosa c'è.
ce qui chi
ma che gran chichirichi.

Fonemi nuovi da formare,
altri suoni da imparare.
ne ho tanti nella mente
li vedremo alla lente.

NH suona un po' strano
un "G" sembra star lì.
Sogno gnomi in uno stagno
mio cognato che fà il bagno.

La campagna è il mio regno,
faccio centro al tirassegno.
Là c'è "SCIE" di coscienza
con la "scienza" vuole la "i".

"LH" da ponderare,
ad un coniglio mi fà pensare.
Polo pollo ascolta quà
una doppia cosa fà.

Questo pare una confusione
Oh che bella situazione.

Ma per far pronuncia lieve,
tutto ciò studiar si deve.
È importante ricordare
per poter ben pronunciare.

Letra: Ghiottoni / Autor Ângelo Antoniani

Siamo i ghiottoni
e vogliam mangiare
la nostra colazione
ti presentiam.

Biscotti e cioccolata,
burro e marmelata,
succo di arancia
latte e caffè.

Poi a mezzogiorno
già è ora di pranzo,
tutti siamo a tavola
grande è l’ allegria

Eco qua ci son i bichieri
com i piatti fondi e piani
le posate tra mani
tutti pronti a cominciar.

Gnocchi e tagliatelle
maccheroni col ragù,
pesce fritto a volontà
che gran bontà!
Buon appetito!

Letra: UN, DUE TRE / Autor: Ângelo Antoniani

Un, due tre
lo insegno anche a te,
quattro, cinque , sei
senza il cinque sono pari.

Sette, pìu uno fà Otto però,
mancano il nove e il dieci.

Undici è vicino ad una dozzina,
dodici sei più sei si deve far.
tredici , tutti , vogliono mangiare,
quattordici, si dovrebre riposar.

Ma quanti numeri, dobbiamo contar,
sono próprio tutti da imparare.

Ma sono Le quindici e cosa si fà,
tutti a casa si và.

Letra: Preposizioni e l’amore / Autor: Ângelo Antoniani

Preposizioni e articoli
dobbiamo ricordare
per sapere dove andare
e da dove ritornar.

Di – A – Da- In – Su
Per – Con- Tra- Fra
ecco Le Preposizioni.

Semplici si chiamano
quando sono li da sole
hanno bisogno dell’ articolo
per riferirsi alle parole.

Del babbo è il violino
della mamma è il golfino
dei bimbi l’allegria
degli anziani la nostalgia.

Le stelle sono in cielo
nei Boschi cè tanto gelo
nella nebbia dei ricordi
una luce risplenderà.

Due giovani camminano
la mano nella mano
sul binário solitário
e il trenó arriva già.

Lui parte per la guerra
ma continua a ricordare
passan gli anni nel silenzio
ma non può dimenticar.

Con gioia e allegria
stiam qui in compagnia
per cantare con ardore
la lingua dell’amore.

Letra: LA SETTIMANA/ Autor: Ângelo Antoniani

Due parole vogliamo spendere
sulla nostra settimana.
Sette giorni sono citati
che trascorrono così:

Tra domenica e martedì
vi presento il lunedì.
Alla luna il nome deve
il riposo finisce quì.

Poi a Marte, dobbiam pensare
e gia arriva il martedì
e si deve considerare
che conclude il carnevale.

A metà della settimana
ecco a voi il mercoledì;
di Mercurio il nome è usato
e il messaggero é già volato.

Agnus dei, Conciliazione,
sono sempre di giovedì.
Questo è il giorno del grande Giove
degli dei, il possente rè.

Finalmente arriva Venere con il suo bel venerdì,
e a sera, tutti al mare
noi andremo a passeggiar.

E al sabato siam tutti stanchi
ci si deve riposare
per fortuna c'è la domenica
che al Sole ci fà pensare.

Ecco qua i sette pianeti
che son stati nominati
e le quattro settimane
che un mese conterrà.

Letra: I mesi dell'anno/ Autor: Ângelo Antoniani

Dimmi un po' mio caro amico,
questi nomi suonano strani,
cosa esprimono, da dove vengono,
questa storia com'è.

E va bene mi hai convinto,
li vedremo uno alla volta,
miti e dei racconteremo
e di ciò che un giorno fù.

GENNAIO viene da Giano,
il dio dei mutamenti,
infatti è il primo mese
come l'alba di un nuovo giorno.

Dal latino "Februare"
FEBBRAIO il nome prende,
la dea Fabris purificava
come rimedio agli errori.

E poi c'è MARZO
guarda il sole, prendi l'ombrello,
ed APRILE, per il latini, apriva i cuori.

MAGGIO da Maia viene, è il mese della Madonna,
GIUGNO Giunone chiama,
il grano maturo è già.

E LUGLIO, settime mese,
ci ricorda il grande Cesare,
in AGOSTO "Augustus Menses",
le viti son già piantate.

SETTEMBRE, per gli antichi
il settimo mese,
OTTOBRE con la Vendemmia,
Autunno é già.

Per il Romani il nono mese,
NOVEMBRE è proprio lui,
e nell' Estate di S. Martino,
ecco il mosto diventa vino.
E a DICEMBRE il decimo mese,
un bimbo in una grotta è nato,
ha scaldato i nostri cuori, ci ha insegnato l'amor.

Letra: GENTE DEL POPOLO / Autor Ângelo Antoniani

Questa è una storia
di gente Del popolo
che a dovuto abbandonar
la terra amata
Hanno abbacciato i loro cari
con il profumo dei Verdi Boschi nel cuor

Sono partiti
dal porto di Genova
per emigrare tutti insieme
in América

Tutti ne parlano
con tanto clamore
dove si trova nessuno lo sà

In mezzo al mare
sul bastimento
le notti passano con grande tormento

Tra balli e canzoni
speranze e illusioni
al nuovo mondo noi vogliamo arrivar

Ecco il gran giorno
al porto di Santos
qui noi speriamo di trovar
una nuova patria

Stiam tutti uniti
ad aspettare
che arrivi qualcuno
che ci possa aiutare

Un buon mestiere
dobbiam trovare
mamma Che caldo come faremo a lavorare

Riso e fagioli
arroz qui lo chiamano
quante banane quanti cocchi da mangiare

In questa terra
di gioia e dolore
língua e costumi noi dobbiamo imparare

E quando è sera
siam tutti a cantare
una chitarra ci fa piangere e sospirar

Ma qui abbiamo
l’Itália nel cuore a saudade
anche noi la conosciamo
il triccolore ci parla d’amore prati e montagne
fiumi e campagne e valli d’or.

Letra: II PASSATO/ Autor Ângelo Antoniani

"IL" "LO" "LA"
"I" GLI" "LE"
"DI" "A" "DA"
noi sappiamo già.
Il maschile e il femminile
son già tutti nella nostra mente.

E "Potere" e "Dovere"
con "Volere" sono i MODALI
poi c'è "ESSERE" ed "AVERE"
definiti AUSILIARI.

Ma che cosa ausiliano
per favore, fammi capire
e il participio, che tempo strano,
dimmi un po' cosa fà.

Miei figlioli,
vediamo subito
come spiego questa cosa,
l'Italiano è un po' diverso
quando esprime ciò che passò.

Ho pensato, ho immaginato
sono stato a ricordare,
ho avuto l'ispirazione
e quà scrivo per voi.

Per capire il passato prossimo
lo dobbiamo analizzare
e vedere cosa succede
dipendendo dall'ausiliar.

Con il proprio verbo Essere,
ecco ENTRARE ed USCIRE,
c' è ANDARE e VENIRE,
"ARRIVARE" ed anche "PARTIR".

Tutti loro che si muovono
devon essere osservati
una voce si modifica
quando "ESSERE" è ausiliar.

E poi abbiamo tante azioni
che richiedono il verbo 'AVERE'
che accompagna il participio
che non muderà mai.

Ho cercato di rispondere
e chiarire quel che succede
ma sappiate che il passato prossimo
può portarci via nel tempo.

Sono stato anch'io giovane
ho vissuto la vostra età,
e con voi sono tornato
a quel tempo che fù.

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